giovedì 16 febbraio 2012

Luigi Pirandello


Nella sua produzione, Pirandello prende in esame il dramma interiore dell’uomo, che nasce innanzitutto dalla solitudine: per quanto infatti ognuno senta il bisogno di stabilire rapporti leali e sinceri con gli altri, nessuno riesce ad evadere dal carcere, senza porte e senza finestre della sua solitudine, nessuno riesce mai realmente a comunicare le sue esperienze interiori più intime.
L’uomo agisce spinto dalle forze dell’inconscio che non può conoscere né controllare. Oltre all’ io cosciente infatti esiste il subconscio da cui sorgono forze ignote che dominano l’esistenza di ogni uomo e ne modificano incessantemente la personalità.
Nessuno riesce ad essere se stesso: non è neppure in grado di capire se stesso perché, in realtà, non ha una precisa, univoca e determinata personalità, ma un “seguito di personalità”.
I rapporti umani sono condizionati dall’ipocrisia: nessuno riesce ad essere se stesso in modo autentico, il dialogo con l’altro, la vera comprensione dell’altro non possono avvenire realmente perché l’uomo non è in grado di comprendere neanche se stesso.
L’uomo dunque non riesce ad essere autentico, vero, non riesce ad essere veramente libero, non riesce ad essere come vorrebbe essere. Nella vita è costretto a rappresentare una parte è costretto a vivere assumendo il ruolo che la società, o l’ambiente o il caso gli ha dato gli ha imposto: ogni tentativo di ribellione è inutile (La patente)
Il mondo non è che un immenso palcoscenico dove ogni uomo vive portando una maschera: è costretto a recitare una parte che spesso è in contrasto con ciò che sente e vorrebbe essere.
L’uomo è chiuso dentro una forma da cui talvolta tenta di liberarsi ma, anche quando ci riesce, resta libero per poco perché è subito costretto a rientrare in una nuova forma.
Da qui nasce il conflitto fra apparenza e realtà, fra finzione e verità che non è mai una, ma tante, perché tante sono le sue diverse interpretazioni, così è … se vi pare!

lunedì 13 febbraio 2012

Ungaretti Poesie

Veglia

Il motivo occasionale d’ispirazione è la situazione in cui il poeta si viene a trovare, quando per una notte intera, all’interno della trincea, resta buttato, ossia posto lì, disteso come una cosa sul terreno, accanto al corpo di un compagno massacrato dai colpi d’arma da fuoco.
La luce pallida e fredda della luna piena illumina e trasfigura la sua bocca rimasta rigida nella smorfia della morte, con le labbra contratte che lasciano in mostra i denti.
La luce fredda della luna evidenzia l'orrore della morte.
Le sue mani gonfie e violacee hanno le dita rigide e tirate sembrano penetrare nel silenzio disperato della sua anima.
In questa situazione il poeta prova un istintivo fortissimo attaccamento alla vita tanto da scrivere lettere d’amore.
Di fronte alla precarietà della vita insorge un disperato bisogno di vita: alla morte nel suo squallore, nella sua disgustosa immagine, nella sua bestiale disumanità, si contrappone una rivolta istintiva, l’ansia di vita.

Soldati

Esprime il senso della caducità della vita: siamo fragili e precari.Mai come al fronte si percepisce la precarietà della sua: i soldati cadono sotto i colpi, come le foglie si staccano dai rami degli alberi in autunno.

S. Martino del Carso

Il motivo d’ispirazione è la visione spettrale del paese di S. Martino, dilaniato dalla guerra.
Anche questa poesia esprime una riflessione sulla guerra, sulla devastazione che essa provoca sulle cose, fuori e dentro l’anima del poeta.
Delle case, non resta che qualche brandello di muro, niente è rimasto delle tante persone che avevano con il poeta un rapporto di affettuosa corrispondenza, affinità di sentimenti e speranze.
Ma, nel cuore del poeta ognuno di loro ha lasciato un segno, e viene ricordato con una croce così che il cuore diventa un grande cimitero, ed è ancora più straziato e devastato di qualunque altro paese distrutto e bombardato, che pure conserva qualche brandello di muro.

Sono una creatura

Nell’ agosto arido, il poeta trae ispirazione dal paesaggio del brullo e pietroso Monte S.Michele: paragona il suo pianto (in un rapporto tipicamente analogico) ad una pietra del San Michele.Come una pietra è freddo, è duro, è prosciugato, refrattario ossia respinge il calore, è privo di vita.Il pianto del poeta è muto, interiore, non si vede.La ripetizione dell’avverbio all’inizio di cinque versi consecutivi costituisce una figura retorica: è l’anafora.

Gli aggettivi in realtà non sono utilizzati per definire la pietra, ma la condizione dolorosa del poeta. La parola chiave della poesia è “pianto”.
La vita è così dolorosa che la morte sembra una liberazione che si paga appunto con la sofferenza della vita stessa


Fratelli
E' la domanda posta da alcuni soldati nella notte: risuona come un'offerta di fraternità.
Nasce dalla speranza di trovare conforto.
La parola “fratelli” è pronunciata con trepidazione dai soldati che sono accomunati da uno stesso tragico destino: esprime una sorta di resistenza alla paura, allo sconcerto, allo smarrimento del presente, esprime la volontà di resistere dalla fragilità della condizione umana.
La domanda “Di che reggimento siete fratelli?” la parola “fratelli” è paragonata ad una foglia appena nata che esprime sia la forza della vita sia la fragilità della vita stessa, dell'esistenza che è precaria.
L'aria della notte è definita spasimante sia per i colpi dell'artiglieria che risuonano intermittenti sia per l'angoscia che provocano nell'animo di chi sa di poter morire per quei colpi da un momento all'altro.

La parola fratelli è un'istintiva rivolta della vita di fronte alla morte, di fronte alla fragilità alla precarietà dell'esistenza.
La poesie è composta da versi liberi, talvolta costituiti da una sola parola in cui si condensa il sentimento del poeta.
Gli spazi bianche sono la rappresentazione grafica dei silenzi a cui è invitato il lettore per meditare. Non ci sono segni di interpunzione (tranne il punto interrogativo)
Le analogie sono poste senza nessi linguistici

giovedì 9 febbraio 2012

L'ONU

L' ONU
Nel 1919 dopo la tragedia della Prima Guerra mondiale a Ginevra fu costituita la Società delle Nazioni, ne fecero parte molti Stati del mondo che si impegnarono a collaborare per mantenere la pace.
Fu costituita per iniziativa pel presidente USA Wilson che per questo ricevette il premio Nobel per la pace
Ne furono esclusi i paesi vinti e anche la Russia
Nel 1921 ne uscirono anche gli Stati Uniti ( a causa della linea politica dell'isolazionismo del nuovo presidente)
La Società delle Nazioni non ebbe la forza per mantenere il nobile impegno.
Dopo l’immane tragedia della Seconda guerra mondiale
nel 1945 fu costituita l’ONU allo scopo di salvaguardare la pace nel mondo.
A San Francisco si riunì una Conferenza che elaborò una Carta o Statuto delle Nazioni Unite.
Quando si costituì ne facevano parte 50 Stati
Oggi ne fanno parte 192 paesi (tutti tranne Taiwan e Città del Vaticano).
Purtroppo anche l'ONU non ha abbastanza forza per mantenere la pace nel mondo

Ecco alcuni fra i più sanguinosi conflitti esplosi dopo la fine della SGM ... milioni di vittime
1 Conflitto India Pakistan 1947 - 48
2 Guerra civile in Cambogia 1975 - 78
3 Conflitti Israelo -palestinese
4 Conflitti nella Ex Jugoslavia 1991 - 95
5 Guerra civile in Ruanda 1994
... innumerevoli altri ancora sono i  conflitti in corso
Guerra in Afganistan
Guerra civile nel Darfur (Sudan)
Purtroppo l'ONU non è riuscita a mantenere la pace.
Ma è la più autorevole organizzazione internazionale che continua a riaffermare e diffondere le idee umanitarie ed è impegnata a tutelare i diritti nel mondo
Svolge una funzione importantissima nel favorire la cooperazione internazionale per lo sviluppo economico e culturale
L'articolo 1 e 2 della Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è prefissata :
1 mantenere la pace e la sicurezza internazionale;
2 promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace;
3 sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;
4 promuovere la cooperazione economica e sociale;
5 promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
6 promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti.

Organismi dell'ONU
1 Assemblea Generale
2 Consiglio di sicurezza
3 Segretariato generale (Segretario generale)
4 Consiglio economico e sociale
5 Corte internazionale di giustizia

Assemblea Generale
E' un organo deliberativo costituito dai rapprensentanti di ciascuno Stato
Esamina i problemi mondiali più urgenti e prende decisioni

Il Consiglio di Sicurezza
E' composo da 15 membri di cui 5 permanenti e 10 eletti dall'Assmblea ogni due anni
(Cina, Stati Uniti, Russia, Inghilterra, Francia)
Nessuna decisione può essere presa se un membro esprime il VETO (ossia il voto contrario)
Il Consiglio:
1.svolge la funzione di mediazione in caso di conflitto
2.decide l'invio di truppe per il controllo delle situazioni
3.impone sanzioni economiche

Il Consiglio economico e sociale
Coordina tutte le attività svolte in ambito economico e sociale

Corte Internazionale di giustizia
E' il principale organo giudiziario composto da 15 giudici
Ha sede a l'Aia

Il Segretariato
E' l'organo amministrativo diretto dal Segretario Generale
(Lo staff è composto da circa 9000 persone provenienti da tutto il mondo)
Oggi è il coreano Ban Ki Moon
In collegamento con l'ONU operano circa 30 Istituti specializzati e organismi che si occupano di settori specifici
I più importanti
OMS WHO Organizzazione mondiale della sanità (Sede a Ginevra)

ILO Organizzazione mondiale del lavoro (Ha sede a Ginevra)

UNESCO Organizzazione per l'educazione la scienza e la cultura(Parigi)

FAO Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura
(Ha sede a Roma)

UNICEF Fondo internazionale per l'infanzia (Ha sede a New York)

UNHCR Alto commissariato per i rifugiati

Caschi blu. Corpo armato internazionale
Sono le forze armate dell'ONU così chiamate dal colore dell'elmetto
Tali forze, composte da militari messi a disposizione dai paesi membri, ma operanti sotto le insegne dell'ONU,
sono costituite per ogni singolo intervento per decisione del Consiglio di Sicurezza e poste sotto la guida del segretario generale.
I caschi blu possono avere compiti di semplice osservazione e controllo, oppure essere incaricati di attuare
"ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale"